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La produzione poetica dell'autore e la stessa raccolta sono divisi in quattro fasi principali, sebbene l'ordine seguito dalla raccolta non sia sempre questo:
la prima fase tratta di temi eroici, delle canzoni del suicidio, temi della natura e sul senso della vita. La voce poetica sembra giungere dall'antico e dalla natura, laddove anche morire diventa necessario per durare poeticamente, l'umanità è eroica e decaduta, e l'io è ricordo.
la terza fase, nominata ciclo di Aspasia, è dedicata a Fanny Targioni Tozzetti, conosciuta a Firenze, di cui egli s'innamorò. Il nome Aspasia si riferisce ad Aspasia di Mileto, etera ateniese amata da Pericle, il grande politico e condottiero ateniese.
l'ultima fase comprende le due canzoni "sepolcrali", la Palinodia, il capitolo I nuovi credenti, La ginestra e Il tramonto della Luna.
Edizioni e critica
L'elenco e l'ordine delle poesie che comprendono la raccolta fanno riferimento all'edizione napoletana dell'editore Saverio Starita che Leopardi stesso curò nel 1835, benché non ne fosse ortograficamente e tipograficamente soddisfatto. A questa edizione si usano aggiungere le modifiche che il poeta appuntò di propria mano o per mano di Antonio Ranieri sulla copia in suo possesso, oltre a due poesie successive, Il tramonto della luna e La ginestra (composte a Torre del Greco nel 1836).
Composti dal 1818 al 1836 (ma il frammento Spento il diurno raggio pare sia precedente) i Canti sono i seguenti (sono escluse dai Canti le produzioni giovanili, la cantica Appressamento della morte, i Paralipomeni e alcune liriche inedite escluse dal Leopardi stesso):
I. All'Italia, canzone di 7 strofe (ognuna di 20 versi) (Recanati, settembre 1818)
II. Sopra il monumento di Dante, canzone in 12 strofe (ciascuna di 17 versi, tranne l'ultima di 13 versi) (Recanati, settembre-ottobre 1818)
III. Ad Angelo Mai, canzone in 12 strofe (ognuna di 15 versi) (Recanati, gennaio 1820)