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Igino, detto l'Astronomo per distinguerlo dagli omonimi (in latino Hyginus; I secolo – ...), è stato uno scrittore romano.
A lui sono attribuite due opere: un trattato astronomico, dal titolo De astronomia, che riprende i Fenomeni (Φαινόμενα) di Arato di Soli, e un manuale mitologico ad uso scolastico, le Fabulae, composto di 277 episodi.
Grazie all'opera di Igino, particolarmente attento alle originali fonti greche, abbiamo la ricostruzione di alcune tragedie greche ora perdute.
Le opere attribuite ad Igino sono il De astronomia e le Fabulae.
Il De astronomia, intitolato anche Astronomica o Poeticon astronomicon, è un'opera incompleta divisa in quattro libri. Nel libro I sono contenute nozioni generali riguardanti la Terra e lo zodiaco, cui seguono, nel II, i miti riguardanti il cielo e le costellazioni (in parte basato sui Catasterismi di Eratostene). Un dittico è costituito dai libri III-IV: nel III si parla di posizione e composizione delle costellazioni, mentre il IV riguarda la cosiddetta astrotesìa, ossia il moto e il percorso degli astri.
Le Fabulae, invece, sono divise in tre parti: nella prima, le Genealogie, si riportano estratti di una terza opera di Igino riguardanti genealogie di dei ed eroi; seguono le Fabulae, ovvero i miti veri e propri, mentre a chiusura stanno compilazioni di materie varie di tipo mitografico ed erudito su saghe e curiosità.
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